La crisi delle carceri italiane accende nuove tensioni politiche nel governo di Giorgia Meloni, boom per le entrate tributarie.
Il panorama politico italiano si trova in ebollizione, e uno dei nodi più intricati che la Premier Giorgia Meloni deve affrontare è la crisi delle carceri. Il recente episodio di rivolta nel carcere delle Vallette a Torino, che ha visto coinvolti oltre 120 agenti della polizia penitenziaria e ha causato il ferimento di una decina di loro, è solo l’ultima manifestazione di un problema sistemico.
La crisi delle carceri: una sfida imminente
I detenuti, esasperati dalle condizioni invivibili e dalla mancanza di spazi adeguati, hanno usato la violenza come strumento per richiedere sconti di pena e indulti, mettendo in luce le gravi carenze dell’attuale sistema penitenziario.
A fronte di un quadro così complesso, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha proposto un piano ambizioso che punta su edilizia carceraria e sulla rieducazione dei detenuti, con l’obiettivo di ridurre la popolazione carceraria e trasferire i detenuti tossicodipendenti nelle comunità terapeutiche.
Tuttavia, questa strategia non ha mancato di dividere la maggioranza: Forza Italia spinge per misure alternative, mentre Fratelli d’Italia rimane scettica. La tensione interna al governo rischia di esplodere, rendendo la ripresa dei lavori post-Ferragosto ancora più critica per Meloni.
Giorgia Meloni tra successi fiscali e tensioni politiche
Nonostante le sfide, Meloni può vantare un risultato economico positivo che le dà un momentaneo respiro. Bankitalia ha riportato un boom di entrate tributarie per il mese di giugno, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente e un complessivo +7,5% per il primo semestre.
Questi dati sono accolti con entusiasmo dal governo, che li interpreta come una conferma dell’efficacia delle politiche fiscali del centrodestra.
Secondo Saverio Congedo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze, i numeri dimostrano che la riforma fiscale sta funzionando, promuovendo una fiscalità più equa che premia i contribuenti onesti e sanziona gli evasori.
Tuttavia, mentre Meloni esulta per questo successo, non può ignorare le crescenti tensioni all’interno della sua coalizione. La Lega, spinta dalla concorrenza con Forza Italia, cerca di spostare l’asse politico verso destra, mettendo pressione sulla Premier.